mercoledì 26 maggio 2010

Dolore al ginocchio che non passa

Mio marito, anni 63, accusa un forte dolore al ginocchio destro da circa tre mesi, dolore insorto improvvisamente. Ha eseguito una TAC il cui referto ha evidenziato delle deformazioni artrosiche' peraltro a livello iniziale e il menisco mediale assottigliato e disomogeneo per processo a carattere degeneraivo.Sostanziamente il resto è nei limiti di norma ad eccezione di "falda fluida di versamento liquido disposta sul versante articolare esterno a distendere il legamento mediale che può assumere caratteri di pseudocisti meniscale....." e " raccolta fluida di tipo infiammatorio che si dispone a livello intercondiloideo anteriore con interessamento della borsa adiposa di Hoffa. Desiderei sapere se tale situazione può giustificare la durata del dolore che si è solo leggermente attenuato e costringe ancora mio marito a camminare zoppicando. L'ortopedico ha prescritto come unica cura delle infiltrazioni (cinque ) di acido ialuronico, ne ha già fatte quattro, ma senza grandi risultati: non riesce a scendere le scale e a condurre la sua solita vita, preciso che prima di questo problema mio marito era una persona piuttosto attiva. Può fare altre cure? Si tratta solo di avere pazienza e aspettare? In attesa di una vostra cordiale risposta, ringrazio.
Mariangela


Le lesioni cartilaginee del ginocchio sono una patologia di difficile soluzione terapeutica.
La terapia, soprattutto nel giovane, inizia con farmaci "condroprotettori" e/o "viscosupplementazione", con infiltrazioni, che lei ha già fatto senza successo. Molto utile è lo studio della postura per correggere difetti posturale che mandano in sovraccarico la parte malata.
Anche alcune infiltrazioni di cortisone possono risolvere il quadro infiammatorio.
Prima di passare alla chirurgia, occorrono RX degli arti inferiori in carico, con assiali di rotula ed una RMN del ginocchio, più specifica della TAC.
Qualora ci fosse una sofferenza cartilaginea importante e misconosciuta alla TAC, l’innesto (il trapianto è di un organo vascolarizzato) di cartilagine clonata dalle proprie cellule non ha dato i risultati sperati. Quello che si forma non è la cartilagine originaria ma una membrana fibrosa più o meno robusta. Però, l'aspettano due interventi, mobilizzazione precoce, carico dopo 40 giorni.
Stessa membrana si forma con le “microfratture”, cioè perforando la zona sofferente, con tecnica artroscopica, si stimola una cicatrizzazione (non la ricrescita della cartilagine). Un solo intervento, in artroscopia, mobilizzazione precoce, carico parziale per 40 giorni.
Migliori risultati li ha dati la “mosaicoplastica”. Il prelievo di una pasticca di cartilagine ed osso da zone non utilizzate del ginocchio e l'innesto nel sito danneggiato. Eseguibile in artroscopia con un unico intervento, hanno l’inconveniente di poter coprire una piccola superficie lesionata, non superiore ai 2/3 cmq. Il recupero è rapido, il carico totale dopo un mese. Recentemente, sono stati proposti innesti di preparati osteocartilaginei “artificiali”, dalle prospettive interessanti, ma ancora sperimentali. Così come sperimentale è l'innesto di cellule "staminali". Il tempo dirà se questi tentativi saranno coronati da successo. Per ora, tolgono il dolore per qualche tempo. In considerazione della sua età, mi piacerebbe visitarla e vedere la documentazione radiografica, prima di sbilanciarmi nella terapia più adeguata.

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