mercoledì 26 maggio 2010

Alluce Rigido

Salve, sono una donna di 55 anni e soffro da tempo di dolori alle articolazioni del primo dito del piede dx.
Ho effettuato due esami radiologici ( "esostosi della testa del 1° metatarso non evidenti speroni calcaneari," nel 2006, "segni di artrosi alla metatarso-falangea del 1° raggio, non calcificazioni nei tessuti molli periarticolari ", nel 2009.) e consultato diversi specialisti ciascuno con una diversa opinione.
Inutili le cure antinfiammatorie o le applicazioni magnetoterapeutiche; permane quel piccolo spessore cutaneo, arrossato, compreso il dolore che pure sembra non essere aumentato.
Il medico di famiglia mi ha suggerito una cura a base di glucosamina solfato per due mesi per curare la forma "artrosica."
Vorrei sapere se esiste una soluzione al mio problema e a chi potrei rivolgermi.Ho le idee confuse.
Grazie.
P.S. la prima volta che ho sentito dolore al dito è stato in seguito alla esposizione di aria fredda proveniente da un condizionatore , nell'ambiente di lavoro.

Marina C. (Bari)


L’alluce rigido é una patologia della prima articolazione metatarso-falangea, caratterizzata da dolore nel movimento, formazione di esuberanza ossea (osteofita) e limitazione della flessione dorsale dell’alluce.
L’alluce rigido è ancor piú limitante, a causa del dolore che vi si associa, dell’alluce valgo.
I fattori predisponenti per l’alluce rigido dell’adolescente comprendono la testa metatarsale congenitamente appiattita o squadrata, l’osteocondrite e, come nella forma dell’adulto, un trauma acuto o cronico. Infine, possono contribuire allo sviluppo di un alluce rigido un processo artrosico sistemico o un’artrite settica.
Solitamente non viene alterato l’allineamento. In genere si ha una proliferazione ossea generalizzata intorno all’articolazione, soprattutto a livello della superficie dorso-laterale della testa metatarsale. Con la progressione del processo patologico, questo fronte osseo si estende dorsalmente e lateralmente. Spesso si forma un osteofita dorsale sulla base della falange prossimale. Di conseguenza il movimento dell’articolazione metatarso-falangea dell’alluce è limitato.
I pazienti descrivono spesso un inizio insidioso con dolore correlato all’attività in corrispondenza della prima articolazione metatarso-falangea; le normali calzature non risultano piú comode a causa dell’aumentata massa dovuta allo sviluppo dell’osteofita dorsale. Si modifica il passo poiché le forze di carico si spostano lateralmente per compensare la limitazione della dorsiflessione dell’articolazione metatarso-falangea.
I segni clinici variano in base alla gravità del processo patologico.
Le radiografie mostrano tipicamente le classiche alterazioni degenerative a carico della prima articolazione metatarso-falangea.
Nelle fasi avanzate della malattia sono necessarie modifiche delle calzature.
L’aumento della profondità della punta della calzatura puó contenere l’articolazione aumentata di volume. L’aumento della rigidità della suola può portare alla diminuzione dei sintomi. Sono disponibili scarpe con suola ed inserti rigidi. Puó essere di aiuto una lamina di alluminio/acciaio leggero o di fibre di carbonio. Quando un paziente usa una scarpa più rigida, si consiglia una suola con fondo a culla o una barra metatarsale per favorire lo spostamento del peso. Nel caso in cui il trattamento incruento fosse inefficace, deve essere preso in considerazione il trattamento chirurgico. Le soluzioni che vengono proposte attualmente sono: l’artrodesi e l’artroprotesi. L’artrodesi è la fusione dell’osso metatarsale con la prima falange. L’intervento è definitivo per diminuire il dolore nel trattamento chirurgico dell’alluce rigido. Lo svantaggio é dato dalla perdita irreversibile del movimento dell’alluce. L’artroprotesi è la sostituzione dell’articolazione danneggiata con una protesi artificiale, analogamente a quanto avviene per altre articolazioni (anca, ginocchio, caviglia, spalla, ecc) si propone come obiettivo di eliminare o ridurre il dolore consentendo una certa mobilità attiva e passiva all’articolazione dell’alluce. Non ci si deve aspettare un’articolarità completa in quanto la rigidità dei tessuti molli intorno continua a limitare in qualche modo anche dopo l’intervento la mobilità del dito, però quanto sufficiente a calzare scarpe normali con diverse altezze di tacco ed effettuare liberamente la fase di spinta del passo. Svantaggi: non è nota la longevità di questi impianti protesici, perché è in funzione dell’uso più o meno corretto che ne fa l’individuo nel tempo. Vantaggi: eliminazione o riduzione del dolore; mantenimento del movimento; dato importante: in caso di fallimento esiste la possibilità di percorrere altre soluzioni.

1 commento:

Unknown ha detto...

Grazie dottore, questo è stato fin'ora il post piu 'illuminante' sulla questione, anche se rimango perplesso, se operare o meno, ho 28 anni, forse da 2 il dolore si fa sentire forte, presento tutti i sintomi, camminata sull'arcata laterale dolore al movimento dell'alluce, flessione limitata, ciò che non capisco è come si sia formato, non mi sono mai mosso molto, ed un giorno mi sono svegliato con l'alluce che andava a scatto e doleva, ora i dolori mi impediscono i movimenti più basilari e sono molto sconfortato, penso di voler operare, può dirmi qualcosa lei? Grazie