mercoledì 4 marzo 2009

Cisti di Baker

Ho una cisti di Baker nel cavo popliteo ginocchio dx. Il ginocchio è già in sofferenza con cartilagini usurate, la massa muscolare sovrastante è buona. L’attività fisica va dal nuoto alla bicicletta all’alpinismo. E’ stata siringata, con terapia antinfiammatoria con Pensaid gocce e ghiaccio. Si è riformata , altra visita ortopedica. Consiglio, limitare gli sforzi, ciclo di infiltrazioni sul ginocchio dx, ghiaccio e antinfiammatori.
L’ortopedico ha escluso l’intervento chirurgico, e se peggiora si dovrà fare una risonanza magnetica. Una soluzione definitiva c’è o no? La ciste può risolversi da sola? L’uso di glucosamina può far bene al ginocchio? Grazie mille.
Fiorenzo Nardi – Brescia


Le cisti di Baker, note anche come cisti poplitee, costituiscono una patologia piuttosto comune, che colpisce le articolazioni in generale, ma prevalentemente il ginocchio e l'area del cavo popliteo (o fossa poplitea), parte posteriore della coscia nella quale sono raggruppati i muscoli necessari per il piegamento del ginocchio e la conseguente flessione della gamba sulla coscia. Le cisti di Baker possono presentarsi in qualsiasi fascia d'età e, a seconda delle dimensioni e dell'area colpita, possono raggiungere diversi livelli di pericolosità, per cui in certi casi risulta necessaria l'asportazione tramite intervento chirurgico. Attualmente si ritiene che le cisti poplitee siano dovute a un'anomala distensione della borsa del gastrocnemio-semimembranoso oppure, in misura minore, a un'estroflessione della membrana sinoviale articolare. Nella maggior parte dei soggetti normali è comune ritrovare una comunicazione anatomica tra la borsa del gastrocnemio-semimembranoso e il cavo articolare, tendente ad accentuarsi con l'avanzare degli anni. La borsa è posizionata tra il capo mediale del gastrocnemio e il muscolo semimembranoso, con la conseguenza che, in caso di versamento articolare, aumentando la pressione all'interno della cavità, il liquido può tranquillamente infiltrarsi nella borsa con un meccanismo a valvola che consente, tuttavia, soltanto il passaggio del liquido dal ginocchio alla borsa e non il contrario. Il liquido che penetra all'interno della borsa ne provoca una distensione, formando appunto le cisti. Le cisti di Baker possono scaturire inoltre per altri motivi: in certi casi possono formarsi senza il versamento intra-articolare, per esempio a causa di una borsite primaria; spesso accade che le cisti siano conseguenti a un'erniazione della membrana sinoviale in un'area di minor resistenza della parte posteriore della capsula articolare, per esempio tra il muscolo del gastrocnemio e il soleo. Solitamente le cisti poplitee si sviluppano in senso caudale e medialmente, mentre non capita quasi mai che si distendano in alto verso la coscia. Esistono numerose condizioni in grado di causare la formazione delle cisti di Baker. Le patologie più comuni nelle quali vi si assiste sono: l'artrite reumatoide e, meno frequentemente, l'artrite psoriasica. Piuttosto diffuso è inoltre il riscontro di cisti nella gonartrosi, soprattutto per ciò che concerne le forme a maggiore stampo sinovitico. Casi di cisti poplitee sono noti anche in altre tipologie di malattia come le connettiviti, la sinovite villonodulare o, infine, l'amiloidosi. Esiste anche una causa sportiva o predisponente: lo sforzo prolungato tipico del maratoneta può facilitare o causare la patologia. È quindi la quantità piuttosto che la qualità sportiva a essere responsabile.
Le cisti di Baker possono essere curate secondo diverse procedure, a seconda dell'origine, del loro grado di sviluppo e dell'area interessata. Nei casi in cui l'origine delle cisti sia traumatica è possibile somministrare dei semplici farmaci antinfiammatori, utilizzando le tecniche di ionoforesi (della durata di almeno 30 minuti) e di mesoterapia. Le cisti che si formano per sfiancamento della parete articolare posteriore, dovuta per esempio alla rottura del menisco o a un problema dell'articolazione, possono essere sottoposte ad artroscopia e pulizia dell'articolazione. Però, la soluzione definitiva è l’asportazione chirurgica per via posteriore. Noi consigliamo un app. gessato, nel post intervento, per 10 gg, per evitare le recidive. Tra le possibili complicanze che si possono avere va ricordata la compressione vasale, nel caso di cisti enorme, in grado di causare una sintomatologia molto simile a quella della tromboflebite, risolvibile con l’intervento.

3 commenti:

Giraffina11 ha detto...

Salve dottore. Io io ho un problema di "scricchiolio delle ossa". Io non ho carenza di calcio ecc... però sento continuamente il bisogno di scocchiare le ossa, spalle, braccia, ginocchia ecc... Questo non mi provoca dolore, ma nei giorni seguenti mi sento indolenzita. Ho uno stiòe di vita molto sedentario, non faccio sport e mi muovo poco. Può essere dovuto a questo? Cosa mi consiglia di fare, ho letto che il nuoto fa bene? Ho dei microtraumi articolari / artralgie? Grazie Lisa

Antonio ha detto...

tiSalve dottore, mi hanno riscontrato una ciste di baker dietro il ginocchio dx,devo anche dire che 10 anni fa sono stato operato di menisco posteriore,mi era già successo che la ciste mi ha dato dei problemi di dolore nella parte posteriore del ginocchio, mettendo dei cerotti anti infiammatori, il dolore se ne andavo, ora dopo alcuni anni che non ho più avuto problemi, mi si ripresenta con dolore al polpaccio ed al muscolo sopra il ginocchio,cosa posso fare di più che usare i cerotti e ghiaccio? grazie e saluti. Antonio

Antonio ha detto...

tiSalve dottore, mi hanno riscontrato una ciste di baker dietro il ginocchio dx,devo anche dire che 10 anni fa sono stato operato di menisco posteriore,mi era già successo che la ciste mi ha dato dei problemi di dolore nella parte posteriore del ginocchio, mettendo dei cerotti anti infiammatori, il dolore se ne andavo, ora dopo alcuni anni che non ho più avuto problemi, mi si ripresenta con dolore al polpaccio ed al muscolo sopra il ginocchio,cosa posso fare di più che usare i cerotti e ghiaccio? grazie e saluti. Antonio