mercoledì 4 marzo 2009

Ernia ed Ossigeno - Ozono terapia

Gentile dottore,
ho 74 anni, sono alto 1,88 cm e peso 115 Kg.
Tre mesi fà in sede di R.M.N. mi è stato riscontrato "il disco L4- L5, globalmente protuso, che presenta ernia con estrinsecazione posteriore mediana- paramediana ed intraforaminale sinistra; l'ernia determina compressione delle radici di sinistra di L4 e di L5". L'ernia mi procura grave dolore solo alla gamba sinistra dal polpaccio con irradiazione verso l'alto esclusivamente nella stazione eretta e senza segni di limitazioni funzionali.
Ricevo consigli medici contrastanti: alcuni in favore dell'intervento chirurgico ed altri per l'ossigeno- ozono terapia con la metodica di un'unica iniezione intradiscale o con quella di una serie di iniezioni paravertebrali.
Vorrei sapere se la ossigeno- ozono terapia, sia nell'una che nell'altra forma, presenta apprezzabili possibilità di successo e, comunque, se è consigliabile sperimentarla prima di ricorrere eventualmente alla chirurgia.
La ringrazio fin d'ora.

Michele Di Schiena


La causa della malattia discale posteriore lombare o cervicale, (spesso semplificata in “ernia del disco”) puo’ essere multifattoriale e quindi legata non solo ad una degenerazione intrinseca del disco intervertebrale, ma anche a fattori anatomici, meccanici, flogistici e vascolari. Il dolore puo’ essere condizionato non solo (e non tanto) da una patologica compressione del disco intervertebrale protuso nei confronti della radice nervosa , quanto da una stenosi del canale insorta per una degenerazione artrosica delle faccette articolari posteriori.
Il fattore meccanico non e’ mai isolato, ma e’ complicato da fattori biochimici,vascolari e flogistici. Il dolore profondo a sede lombare e’ frequentemente associato ad una contrattura dolorosa da “entesopatia inserzionale” della complessa e multimerica muscolatura delle logge paravertebrali e dai suoi legamenti. Da quanto detto, deriva che il corredo sintomatologico della malattia discale lombare o cervicale, può, pertanto, ottenere un significativo beneficio dalla diffusibilita’ di una miscela gassosa di ossigeno-ozono, le cui note potenzialita’ biochimiche, antinfiammatorie ed immunomodulanti, possono agire sia a livello dell’ernia del disco, che sulle radici nervose interessate da una flogosi cronica.
Inoltre, è bene ricordare che l’ernia del disco è una malattia autoestinguentesi, nel senso che, nel tempo (da alcuni mesi a qualche anno) tende a regredire spontaneamente. Sfortunatamente il dolore, a volte insopportabile, impone talvolta il ricorso chirurgico. Alla soluzione chirurgica appartengono anche quei casi con un quadro clinico stabilizzato di compressione radicolare, con deficit nervosi importanti. L’intervento può essere eseguito con tecnica tradizionale (che preferiamo) o con la metodica microchirurgica (con o senza l’ausilio del microscopio operatorio). Di recente hanno ripreso vigore i trattamenti percutanei: la nucleolisi enzimatica, la nucleoaspirazione discale e l’ossigeno-ozono terapia. Si tratta di metodi relativamente poco cruenti che però, a fronte di una minore invasività, hanno un’efficacia inferiore e trovano indicazione in una fase acuta prechirurgica. Si eseguono a paziente sveglio e collaborante. Con un ago o una sonda (a seconda del metodo) si raggiunge lo spazio intradiscale o il forame radicolare e si inietta l’enzima litico o la miscela di ossigeno-ozono o si aspira il materiale discale. Nell’eventualità che i trattamenti percutanei risultino inefficaci si può ricorrere all’intervento chirurgico, sempre che vi siano le indicazioni cliniche e neuroradiologiche. È comunque consigliato attendere almeno qualche settimana prima di giungere al tavolo operatorio, in quanto la fase algica post- trattamento può tendere alla risoluzione spontanea nel tempo. Il trattamento con ossigeno-ozono nell’ernia al disco lombare è sostanzialmente privo di rischi o complicanze. L’ozono agisce agevolando l’essicazione naturale del materiale discale protruso o fuoriuscito. In conclusione, se la sintomatologia dolorosa lo consente, un trattamento con ossigeno ozono (intradiscale se c’è la protrusione o paravertebrale se l’ernia è già espulsa nel canale) è indicato e, spesso coadiuvante di una guarigione clinica. Senza dimenticare la chirurgia tradizionale che può subire solo un posticipo di intervento.

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