mercoledì 4 marzo 2009

Spondilodiscoartrosi

Mio marito – 60 anni, in buona salute e con analisi tutte nella norma – da circa un anno lamenta un dolore muscolo-tensivo alla base posteriore del collo che non gli permette di tenere il collo perfettamente dritto e che a fatica riesce a rimettere nella giusta posizione, perché ha sensazione di “sentirsi tirare”. Abbiamo consultato diversi specialisti che non hanno prescritto cure particolare, a parte antinfiammatori, e consigliato solo ginnastica che, finora, non ha dato grandi risultati. Riesce a trovare giovamente solo tenendo una sciarpa intorno al collo che riesce a sorreggerlo e dà calore. Cosa consiglia di fare?
Allego: RX colonna cervicale e Rmn colonna cervical:

RX colonna cervicale 4 proiezioni: Rachide cervicale in asse con riduzione della normale lordosi e iniziale inversione della normale curvatura a livello di C3/C4. Marcate note di spondilosi si osservano a livello di C4/C5 e C6 con osteofiti del margine degli spigoli anteriori. Lo spazio intersomatico tra C5/C6 risulta ridotto di ampiezza.
Nelle proiezioni oblique si osserva bilateralmente una riduzione di ampiezza dei forami di coniugazione situati tra C5/C6

RMN colonna cervicale: Indagine eseguita con tecnica di acquisizione Spin-Echo, ad immagini T1, densità protonica e T2 dipendenti, secondo piani assiali, sagittali e coronali.
Ampia protusione mediana posteriore del disco intervertebrale compreso tra C3-C4, con segni di compressione radicolare ed associate note di disidratazione discale.
Protusione mediana posteriore dei dischi intervertebrali compresi tra C5-C6 e C6-C7.
Lievi e diffuse note di discopatia degenerativa su base artrosica. Manifestazioni spondilo-artrosiche diffuse, con irregolarità delle superfici articolari e piccole formazioni osteofitarie marginali. Canale vertebrale peraltro di normale ampiezza. Assenza di lesioni strutturali osseo focali con carattere evolutivo.
FRANCESCA PELLEGRINI



La spondilodiscoartrosi, parola difficile ma riassuntiva, è una delle patologie più frequenti della cosiddetta età matura.
E una degenerazione del disco intervertebrale, cuscinetto ammortizzatore, che porta a due fenomeni importanti: la fuoriuscita di materiale discale dalla sua sede nel canale vertebrale ed uno squilibrio meccanico, tra le due vertebre, che produce un sovraccarico delle articolazioni posteriori che vanno incontro ad artrosi e produzione di becchi osteofitici. Entrambi i fenomeni contribuiscono a far diventare lo spazio dove si trova il midollo spinale sempre più piccolo, stenotico. Le cause di questa patologia sono diverse. Al di là di un normale invecchiamento dei dischi e delle articolazioni, ci possono essere dei traumi violenti nel passato, oppure dei microtraumi ripetuti, oppure, più semplicemente, un deficit posturale che, dopo anni, arrivato allo scompenso, inizia a produrre dolore. Cause anche lontane di difetti dell’apparato locomotore, per esempio un piede piato valgo, oppure un ginocchio varo, una dismetria degli arti inferiori, ecc., possono portare, nel tempo ad uno sbilancio meccanico posturale della colonna vertebrale con livellamento del bacino, scoliosi di compenso e crisi delle articolazioni posteriori. Bene, che fare? Occorre innanzitutto, fare diagnosi, correggere il difetto posturale, anche con banali plantari su misura, dopo esame baropodometrico (pedana computerizzata per lo studio della deambulazione). Ginnastica posturale e terapia fisica in genere. Antinfiammatori e miorilassanti per via orale o iniezione. Nei casi acuti, qualche giorno di terapia cortisonica. Nei quadri con protrusioni discali imponenti o ernie discali, un ciclo di infiltrazioni di ossigeno-ozono terapia, può aiutare. La chirurgia è l’ultima spiaggia, quando la stenosi è serrata da ernie voluminose e produzioni artrosiche che comprimono le formazioni nervose nel canale o nel forame di coniugazione. In tutti questi casi, comunque, è bene rivolgersi ad un chirurgo ortopedico specialista della colonna vertebrale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Salve sono Clara, 47 anni. Da anni soffro preoblemi alla schiena e alla cervicale. La diagnosi è:

Rachide cervicale con rettificazione della lordosi fisiologica. Sono evidenti alterazioni spondilodiscoartrosiche tra i corpi di C3 e C7 con appuntinamento osteofitosico in sede postero - laterale dei metameri affrontati. Coesistono protusioni discali diffuse di accompagnamento; il reperto appare un po' più evidente al passaggio C6-C7. Regolari i diametri del canale vertebrale. In regione cervicale, posteriormente, è apprezzabile ispessimento dei tessuti molli sottocutanei per la presenza di tessuto adiposo esuberante lungo la linea mediana.

Ho fatto anche una risonanza sul ginocchio sinistro con diagnosi di degenerazione menischi e contropatia femororotulea.

Il mio medico dice che dovrei prendere del cortisone, ma è proprio necessario?
Grazie della sua cortese attenzione, attendo una sua risposta,
Clara