mercoledì 4 marzo 2009

Innesto di Cartilagine

 Sono stata operata di menisco esterno un anno fa (tolto praticamente al 70%): dopo una discreta riabilitazione mi rimangono forti dolori nei movimenti di "stabilizzazione" della gamba, la sento sempre instabile e, quando mi alzo, rischio di non riuscire ad estenderla tutta perchè mi rimane piegata a 90°. L'ultima risonanza magnetica ha evidenziato un serio quadro di osteocondrite in un'area che sta raggiungendo i 2 cm. per cui in una clinica mi farebbero l'impianto di cartilagine (previo espianto un mese prima e messa in coltura delle cellule), in un altro ospedale il medico ritiene che l'area sia talmente estesa che necessita anche di un trapianto di osso e poi di cartilagine, tutto realizzato con un solo intervento e non con la messa in coltura delle cellule cartilaginee. Chiedo: come è possibile procedere ad un trapianto osteo-cartilagineo senza la messa in coltura delle cellule? Siccome l'intervento è complicato dalla post-posizione del tendine rotuleo per il riallineamento della rotula, come è possibile che in una clinica mi rimettano in piedi dopo 5 settimane, e nell'altra dopo 4/5 mesi?
Grazie per l'aiuto che potrà darmi.

Dalia Draghi



Terribile quesito, soprattutto senza sapere l’età della paziente e il quadro anatomo-patologico. Comunque, in generale:
Le lesioni cartilaginee del ginocchio sono una patologia di difficile soluzione terapeutica.
Questa patologia, di solito, colpisce la popolazione anziana (>65anni) e conduce all’artrosi.
Spesso, però, in seguito a traumi sportivi o esiti di interventi chirurgici, può colpire anche in età giovanile (<40 anni).
La sintomatologia soggettiva consiste essenzialmente nel dolore dell’articolazione interessata o della muscolatura regionale, che é più intenso al mattino, si attenua con il movimento, si può riacutizzare dopo sforzo e generalmente si attenua durante il riposo notturno.
Successivamente la funzionalità articolare diventa limitata prima dal dolore, poi dagli ostacoli di natura meccanica, (dovuti a frammenti cartilaginei che si liberano in articolazione) che possono impedire lo svolgimento delle normali attività o rendere difficili anche le abituali funzioni della vita di relazione.
Il ginocchio tende a bloccarsi e a gonfiarsi.
La lesione cartilaginea può essere estesa a buona parte del ginocchio, anche nei giovani sportivi e si parlerà allora di artrosi precoce, oppure, limitata ad alcuni punti, più o meno vasti, e si parlerà di osteocondrite.
La terapia, soprattutto nel giovane, inizia con farmaci "condroprotettori" e/o "viscosupplementazione" con infiltrazioni. Molto utile lo studio della postura per correggere difetti posturale che mandano in sovraccarico la parte malata.
Qualora tutto questo non funzionasse, il ricorso alla chirurgia si imporrebbe.
L’innesto (il trapianto è di un organo vascolarizzato) di cartilagine clonata dalle proprie cellule non ha dato i risultati sperati. Quello che si forma non è la cartilagine originaria ma una membrana fibrosa più o meno robusta. Due interventi, mobilizzazione precoce, carico dopo 40 giorni.
Simile a quella che si forma con le “microfratture”, cioè perforando la zona sofferente, con tecnica artroscopica, stimolando una cicatrizzazione (non la ricrescita della cartilagine). Mobilizzazione precoce, carico parziale per 40 giorni.
Migliori risultati li ha dati la “mosaicoplastica”. Il prelievo di una pasticca di cartilagine ed osso da zone non utilizzate del ginocchio e l'innesto nel sito danneggiato. Eseguibile in artroscopia con un unico intervento, hanno l’inconveniente di poter coprire una piccola superficie lesionata, non superiore ai 2/3 cmq. Il recupero è rapido, il carico totale dopo un mese.
Recentemente, sono stati proposti innesti di preparati osteocartilaginei “artificiali”, dalle prospettive interessanti, ma ancora sperimentali.
Se l’età è superiore ai 50 anni, si può orientarsi verso la sostituzione della parte danneggiata con un “bottone metallico” (minicup). Recupero rapido, carico immediato
Per quanto riguarda la trasposizione della tuberosità, associata, questa prevede un tutore per qualche giorno, mobilizzazione dopo tre settimane, carico con stampelle per un mese.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

CIAO DOTTORE SONO9 ROSARIOD A NAPOLI MI SONO LESIONATO IL MENISCO E MI DEVO OPERARE AL CTO DI NAPOLI CHE MI DITE SONO BRAVI IN ARTOSCOPIA??

Anonimo ha detto...

salved dottore sono stato operato l'1/10/09 di trapianto di cartilagine ovvero di impianto autologo di condrociti e ad oggi non sono in grado di camminare senza stampelle ho farte dolore alla rotula e soprattutto al'innesto vorrei sapere come mai e quando potrò togliere le stampelle.grazie cordialmente