giovedì 27 marzo 2008

Fratture metatarsali

Spett.le staff medico,
mi rivolgo a Voi per una informazione medica perchè certo di ricevere risposte certe e infallibili: mio padre, 76 anni, dieci giorni fa è caduto e ha riportato una frattura pluriframmentaria del metatarso; l'ortopedico ha consigliato l'ingesatura ma il problema è che mio padre ha una paresi sull'altro piede, per effetto della quale cammina con l'ausilio di una molla, per cui una lunga riabilitazione gli comporterebbe serie difficoltà nel reggersi sull'altro piede. A questo si aggiunga anche qualche lieve problema di circolazione. Oltre l'ingessatura, esistono soluzioni alternative?
Grazie per quanto potrete fornirmi


Le fratture delle ossa metatarsali sono suscettibili di diversi trattamenti terapeutici, incruenti, astensionistici o chirurgici.
Intanto, bisogna distinguere quale metatarsale, perchè il primo ed il quinto sono fondamentali per il carico e la deambulazione e necessitano di una perfetta riduzione della frattura. Poi, a che livello, perchè la base dell'osso è importante per il quinto, un pò meno per gli altri, mentre l'opposto è per la testa. Infine, il tipo di frattura, perchè una modica scomposizione è accettata, altrimenti una riduzione con sintesi, anche a minima, ci mette al riparo da disturbi posturali successivi. In ogni modo, una volta portato a guarigione l'osso, consiglio, sempre, uno studio della postura con un esame baropodometrico ed eventuale plantare correttivo.
Nel caso specifico, in assenza delle radiografie, posso ricordare ai curanti che esiste una scarpa speciale ad appoggio calcaneare (Baruk), che consente una deambulazione sul tallone, scaricando l'avampiede. In alcuni, selezionati casi, potrebbe consentire un carico parziale ed una deambulazione con stampelle.

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