giovedì 27 marzo 2008

Recidive di Ernia Discale


SONO UN RAGAZZO DI 32 ANNI. QUATTRO ANNI FA HO SOFFERTO DI MAL DI SCHIENA E PRECISAMENTE ACCUSAVO FORTI DOLORI ALLA GAMBA SINISTRA CON MANCANZA DI SENSIBILITA' AL PIEDE . DAL RISCONTRO DELLA RMN E' EMERSA LA PRESENZA DI UNA ERNIA DISCALE L5-S1 . NEL MESE DI APRILE DEL 2001 SONO STATO SOTTOPOSTO A INTERVENTO CHIRURGICO ALL'ISTITUTO ORTOPEDICO GAETANO PINI CON SEDE A MILANO . NEL MESE DI DICEMBRE DEL 2004 E PRECISAMENTE IL 24 MI SONO BLOCCATO A LETTO ACCUSANDO I MEDESIMI DOLORI E PER CIRCA 40 GIORNI HO FATTO USO DI CORTISONE E SUCCESSIVAMENTE DI ANTIDOLORIFICI "ORODIS " SU PRESCRIZIONE DI UN NEUROLOGO . SONO ANDATO POI A SOTTOPORMI A RMN DOVE E' STATA RISCONTRATA UN'ALTRA ERNIA ALLO STESSO PUNTO E IN PIU' DEL TESSUTO CICATRIZIALE A CAUSA DELL'INTERVENTO SUBITO. DA CIRCA 20 GIORNI RIESCO A CAMMINARE CORRETTAMENTE PERO' ACCUSO ANCORA DOLORI AL POLPACCIO E NELLA PARTE INFERIORE DEL GLUTEO SINISTRO QUANDO STO SEDUTO E DOPO CIRCA 20 MINUTI MI DEVO ALZARE . LE FACCIO QUESTA DOMANDA : PRIMA DI PENSARE AD UN'ALTRO INTERVENTO CHIRURGICO , CONVIENE FARMI SOTTOPORRE A TERAPIA DA UN FISIATRA ? CHIEDO INOLTRE COSA NE PENSA DELL'OZONOTERAPIA ?? INFINE VOGLIO CHIEDERLE : LAVORO NELLA POLIZIA DI STATO E PRECISAMENTE ALLA POLIZIA STRADALE , IL VIO LAVORO SI SVOLGE QUASI SEMPRE IN MACCHINA O IN MOTO E SONO SOGGETTO QUIDI ALLE CONDIZIONI ATMOSFERICHE AVVERSE IN INVERNO , LA CAUSA PUO' ESSERE RICONDUCIBILE AL TIPO DI LAVORO ? RISOLTO IL PROBLEMA CONVIENE ESPLETARE LO STESSO LAVORO O CAMBIARE IL TIPO DI SERVIZIO ??????
DISTINTI SALUTI

ANDREA


Le recidive dei dolori dopo interventi per ernia discale, a volte, sono più fastidiose delle ernie espulse. Il problema è legato alle aderenze cicatriziali ed al residuo di disco intervertebrale, che è rimasto in sede e che protrude nel canale. La pressione sulle strutture nervose del midollo spinale, spesso, è maggiore. La diagnosi esatta è da ricercare con l'esame clinico accurato, da parte dello specialista che ha in cura il paziente, e con una RMN della colonna lombare. La terapia, in generale, è strutturata sulla necessità di diminuire la pressione sul cono midollare. Una manipolazione articolare (chiropratica) ha lo scopo di spostare la posizione della protrusione, per diminuire la pressione esercitata. La terapia fisica e medica ha lo scopo di rilassare la muscolatura paravertebrale, irritata dalle terminazioni nervose compresse, questo aiuta la diminuzione della protrusione. Ovviamente, il ricorso alla chirurgia è ancora possibile, quando le terapie incruente non producono beneficio. Anche l'ossigeno-ozono può aiutare, contribuendo a ridurre l'entità della protrusione ed ossigenare le aderenze cicatriziali. Da ricordare che, a volte, il problema, soprattutto se si ripete, sta in un deficit posturale con correlazioni lontane, magari misconosciuto. Ricordo che, un disturbo della vista, non compensato, una malocclusione dentale, un problema ai piedi, possono causare una lombalgia, anche con sintomatologia sciatalgica, per uno squilibrio dell'apparato locomotore che porta fino ad una espulsione discale. Questo perchè il corpo umano non è scomposto in settori, ma frutto di una grande armonia. Un esame del ciclo del passo (baropodometrico) e della postura, sono i primi accorgimenti per evidenziare una causa o una concausa esterna e mettere in atto gli accorgimenti per risolvere i problemi e la lombosciatalgia correlata. Per il tipo di lavoro, sconsiglierei la motocicletta, in autovettura, indosserei un corsetto semirigido lombare e terrei lo schienale molto verticale. Praticherei, in ogni modo, esercizi quotidiani per il rinforzo degli addominali, flessioni, al tappeto, a gambe piegate.

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